Mercoledì 26 ottobre 2022
Ore 11
ITET Statale "G. Tomasi di Lampedusa -
Sant'Agata di Militello (ME).
"Tra le tante cose, ho raccontato ai ragazzi come i valori umani siano giunti a noi, sopravvivendo a secoli di storia.
Dalle speculazioni aristoteliche, in "Etica Nicomachea", un capolavoro che andrebbe letto e riletto con i ragazzi di oggi.
Dal Bene all'amicizia, dall'esercizio delle virtù al contenimento dei vizi.
Ho raccontato loro come il BENE fu definito, già nella classicità, quale fine verso cui ogni ente, per natura, tende.
Se nel piano teoretico il BENE può essere espresso come un concetto, nel piano pratico, il BENE si declina in tanti modi, tanti quanti sono i modi di essere ma si esprime sempre nella RELAZIONALITÀ, nello stare con gli altri.
E, affinché una relazione possa essere definita buona, dunque etica, deve essere caratterizzata dal RISPETTO, che gli antichi Greci chiamavano aidos, e dalla CURA, epimeleia.
C'è stata poi una terza parola greca che ho voluto condividere con gli studenti: "FRONTIZO" = PENSARE CON CURA, che non è la semplice empatia che usiamo nella nostra società contemporanea, sentire cioè in animo cosa possa provare l'altro. Ma è un pensare con cura per comprendere e per capire i bisogni dell'altro, e fare BENE all'altro secondo il proprio diritto, crescendo in civiltà, in una reciprocità circolare a beneficio di tutti.
Se non "frontizo", se non penso con cura, se non sarò in grado di comprendere gli altri, non sarò in grado altrettanto di fare il loro bene. E, in sostanza, non sarò capace di non fare loro del male.
Se allora per fare il BENE ho bisogno del rispetto e della cura, non potrò negarli, perché senza rispetto si genera violenza, fisica o verbale, e in mancanza di cura si ottiene l'indifferenza.
Insomma, proprio il contrario di quanto un uomo è chiamato a fare in vita".
Marina Midei
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