Marina Midei

Marina Midei
Attivista per i Diritti Umani e Civili, Docente, Scrittrice, Consulente in Comunicazione, Mediatore Creditizio Unione Italiana Cambi

venerdì 11 ottobre 2019

Sophia De Santis

Qualche volta mi capita di sentirmi agitata: un misto tra dispiacere ed ansia.
Capita il più delle volte senza un reale motivo importante, ma per bazzecole del mondo esterno che continuano a farmi dispiacere, nonostante la mia età e la mia maturità.
Sono sciocchezze: velature di banale cattiveria, di superficiale falsità.
A qualcosa è valsa però la maturità: ho imparato a non lasciare dubbi. Chiedo. Aspetto la risposta. E sono più capace di riconoscere le anime che ho di fronte.
Io non so cosa renda le persone avide, invidiose. Una battaglia verso l'altro e mai verso se stessi. In una ingordigia di avere e in una bramosia di superare insensata.
"Con te, nella vita non ci sono mai punti di arrivo, ma sempre punti di partenza", mi rimprovera spesso Gloria. E anche Filippo a dire il vero.
Hanno ragione: non mi do pace dal fare. Talmente tanto da ordinarlo in una classifica di priorità. Così da non desiderare il resto, perchè è già tanto quello che è solo mio. Scelto da me.
Il mondo invece pare una continua lotta alla sottrazione, un'asta all'incanto nella quale io non alzo mai la mano. Piuttosto esco dalla scena senza nulla a pretendere. Forse qualcuno di voi questo lo sa.
Malgrado un carattere forte e una personalità pesante che rifiuta di nascondere le sue verità, mi oppongo ma non m'impongo, non sgomito e non baro.
Una pessima giocatrice di poker insomma. Io lascio: la partita e il tavolo da gioco.
Eppure rimane un po' di agitazione per aver incontrato ancora una volta un mondo che non mi piace.
Così torno nel mio di mondo, guancia a guancia dove la vita siamo noi. Respiro a respiro che insieme rallenta. Occhi su occhi che rischiarano il cielo dal grigiore del maltempo. Orecchio a orecchio dove sentiamo solo noi.
Bocca a bocca per ricordarci cosa è importante.
Cuore a cuore dove tutto il resto non vale.

Adesso è chiara la difficoltà: chi non ti ha vicino Sophia, tutte queste cose non le sa.
Io ogni volta le dimentico e tornano a ferirmi, ma grazie a te non rimangono nemmeno le cicatrici.

Sei il mio superpotere.
Chi l'ha detto che gli angeli custodi siano invisibili?
Io, addirittura, vedo la santità.

Il Signore mi ha premiata.
Lascio tutto il resto agli altri.
Tranne te. Sophia.


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